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martedì 16 settembre 2014

Come Arricchirsi con la Crisi Economica Italiana

Lo abbiamo già sentito dire: la crisi economica italiana è un'opportunità che si può sfruttare per arricchirsi, ma credo che questa frase abbia convinto ben poca gente, anche perché le vittime questa volta sono state veramente tante, e quando non ci sono i soldi, come facciamo a farli incrementare?

Chi si arricchisce, in queste situazioni, sono naturalmente i (già) ricchi, ma anche noi, nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa per migliorare la nostra situazione e fondare le basi per affrontare al meglio la prossima crisi, perché, forse qualcuno ancora non lo sa, ma la crisi è un evento ciclico, parte integrante del sistema economico, previsto, dato per scontato e da alcuni addirittura atteso.
Prima di tutto Qual è il motivo per cui ritengo importante parlare di questo argomento in un blog che tratta temi come la possibilità di cambiare vita, smettere di lavorare e vivere felici? Il motivo è molto semplice: quello che sta accadendo in Italia è un downshifting forzato per centinaia di migliaia di persone, che da un giorno all'altro hanno perso il lavoro, hanno visto i loro figli impossibilitati a trovare un impiego e diventare uomini e hanno quindi dovuto rivedere buona parte delle proprie aspettative future.
Avevano detto che ci sarebbe stato lavoro per tutti, che se ci fossimo tutti impegnati avremmo raggiunto un benessere mai visto prima e invece eccoci qui, poveri e pieni di preoccupazioni.
Volenti o nolenti ci siamo dovuti dare una ridimensionata e anche chi ha sempre spalleggiato la corsa alla crescita, al successo e al denaro, è rimasto con un pugno di mosche, dovendosi arrendere alla dimostrazione concreta di quelle teorie che hanno sempre spiegato come questo modello di società prima o poi ci mette tutti alle corde.
Allora cosa facciamo adesso? Prima di tutto dobbiamo assimilare un concetto molto importante: la crisi economica italiana è normale parte del sistema, non è un'anomalia, è matematico che avverrà ed è attesa. E' matematico poi che in un lasso di tempo più o meno lungo le cose tenderanno a migliorare, ma non a migliorare rispetto al momento precedente la crisi, ma alla situazione disastrosa che stiamo vivendo ora. Il concetto chiave è però che da ogni ciclo di crisi il popolo ne esce sempre un po' più povero e i potenti un po' più ricchi, pertanto nel tempo le cose (per noi) andranno sempre peggio.
Tutto questo è dimostrato da un grafico interattivo recentemente prodotto dal sito History Shots che ha messo su carta tutte le crisi intercorse dal 1810 al 2010, basandosi sui dati presenti nel libro “This Time Is Different: Eight Centuries of Financial Folly” di Carmen M. Reinhart e Kenneth S. Rogoff.
Ne riporto un'immagine, poi spiego cosa ci interessa notare.
 

 
La prima cosa che salta all'occhio sono l'alternanza di picchi e avvallamenti. Ogni picco è una crisi, ogni avvallamento un miglioramento economico post-crisi. Più è profondo l'avvallamento più il miglioramento è forte, più è alto il picco più la crisi è profonda. Si notano due cose:

  1. Le crisi sono cicliche, dopo un avvallamento c'è sempre un picco, quindi c'è sempre una crisi in agguato e la distanza tra un picco e l'altro è spesso abbastanza regolare, questo vuol direi che si può prevedere con buona approssimazione quando arriverà la prossima crisi.
  2. Più ci si avvicina ai giorni nostri più gli avvallamenti sono poco profondi, questo vuol dire che i miglioramenti post-crisi sono sempre più scarsi, cioè è sempre più difficile risollevarsi dalla crisi, quindi dopo ogni crisi rimaniamo tutti sempre più poveri.
Compreso questo concetto è arrivato il momento di agire nel modo corretto, cioè fondare le basi per affrontare la prossima crisi, per noi o per i nostri figli, perché questa avverrà certamente e solo chi è preparato ce la farà. Chi detiene questa conoscenza non solo non risentirà della prossima crisi economica italiana (e mondiale), ma ha buone probabilità di uscirne più ricco di prima: se avete voglia di seguirmi in questo noioso ragionamento, vi spiegherò perché e come fare.
- See more at: http://www.smetteredilavorare.it/2014/09/arricchirsi-crisi-economica-italiana.html#more
 
La prima cosa che salta all'occhio sono l'alternanza di picchi e avvallamenti. Ogni picco è una crisi, ogni avvallamento un miglioramento economico post-crisi. Più è profondo l'avvallamento più il miglioramento è forte, più è alto il picco più la crisi è profonda. Si notano due cose:
  1. Le crisi sono cicliche, dopo un avvallamento c'è sempre un picco, quindi c'è sempre una crisi in agguato e la distanza tra un picco e l'altro è spesso abbastanza regolare, questo vuol direi che si può prevedere con buona approssimazione quando arriverà la prossima crisi.
  2. Più ci si avvicina ai giorni nostri più gli avvallamenti sono poco profondi, questo vuol dire che i miglioramenti post-crisi sono sempre più scarsi, cioè è sempre più difficile risollevarsi dalla crisi, quindi dopo ogni crisi rimaniamo tutti sempre più poveri.
 Compreso questo concetto è arrivato il momento di agire nel modo corretto, cioè fondare le basi per affrontare la prossima crisi, per noi o per i nostri figli, perché questa avverrà certamente e solo chi è preparato ce la farà. Chi detiene questa conoscenza non solo non risentirà della prossima crisi economica italiana (e mondiale), ma ha buone probabilità di uscirne più ricco di prima: se avete voglia di seguirmi in questo noioso ragionamento, vi spiegherò perché e come fare.

Come agiscono i ricchi In piena crisi economica italiana, chi ha a disposizione cifre interessanti si trova in una condizione privilegiata per due motivi: il primo è che praticamente non c'è inflazione, quindi il denaro non perde di valore col passare del tempo, può essere lasciato disinvestito senza che ci siano ripercussioni negative, se non minime, sul proprio capitale.

Inoltre la situazione di recessione tecnica provoca un continuo e costante abbassamento dei prezzi a tutti i livelli, creando terreno fertile per gli investimenti.
Se non c'è fretta d'investire si po' andare a caccia di veri affari, ed è così che agiscono i ricchi: lasciano fermi i loro capitali o li investono in titoli si stato o obbligazioni a rendimento fisso, perché sanno che questa fase di mercato, definita “orso”, ha una durata media di 5 anni (anche se per questa crisi si parla addirittura di 10 anni) e quando i prezzi toccano il fondo, investono sfruttando il minimo dei prezzi.
Pensiamo per esempio al mercato immobiliare, secondo l'ultimo OMI News dell'Agenzia delle Entrate la crisi economica italiana ha causato un abbassamento del valore degli immobili che in certe città italiane ha toccato il 42%! I ricchi comprano e affittano nel momento più propizio, perché quando le persone non hanno soldi vanno tutte in affitto. Poi, sfruttando la ciclicità della crisi attendono che si generi una nuova bolla immobiliare e vendono, realizzando profitti esagerati.

Facciamo due conti? Uno Studio  di “Solo Affitti”, in collaborazione con la società di studi economici “Nomisma” ha dimostrato come nel 2013 acquistare per affittare ha reso il 5% annuo sull'investimento fatto. Se si acquistano case per il valore di 500.000 euro e le si affittano per 10 anni, si guadagnano 25.000 euro l'anno. Poi, dopo 10 anni si rivende ad un prezzo che (consideriamo la media italiana 2012-2013) sarà almeno del 10% superiore al prezzo d'acquisto, guadagnando altri 50.000 euro. La somma fa 300.000 euro, che per correttezza dimezziamo viste le tasse e le spese, considerando un netto di 150.000 euro.

Questi soldi sono stati guadagnati senza fare nulla, Una Rendita Passiva a tutti gli effetti, che ha sfruttato solamente la crisi, e ho preso come esempio il mercato immobiliare, ma avrei potuto fare lo stesso ragionamento sul gioco d'azzardo (+5% nel 2013 solo in Italia). 


Cosa dobbiamo fare noi poveracci La prima cosa da comprendere è che la soluzione che il nostro Governo sta attuando per risollevarci dalla crisi economica italiana è completamente sbagliata e non dobbiamo per nessun motivo ascoltarli. Ci tassano sempre di più e allo stesso tempo ci chiedono di spendere di più per far ripartire l'economia! Quello che vogliono è prendere da noi i soldi che loro hanno sprecato e rubato per anni, e questo non deve accadere, altrimenti noi saremo sempre più poveri, i ricchi sempre più ricchi e tra qualche anno ci sarà un nuovo inevitabile ciclo di crisi che ci renderà ancora più schiavi, obbligandoci a lavorare per guadagnare sempre meno.
La curva di Laffer (Arthur Laffer) dimostra come sia sufficiente una pressione fiscale del 30% per indurre le persone a non pagare le tasse e non spendere più i propri soldi. In Italia siamo intorno al 50%, ed in effetti l'evasione continua e le persone non spendono, pertanto, siccome non abbasseranno mai le tasse sotto quella soglia, tutto andrà come già visto: piccola crescita economica tra minimo 5 anni e poi ancora crisi.
Non facciamoci fregare! Non spendiamo! Risparmiamo su tutto: nella mia città i parcheggi a pagamento sono cresciuti da 80 centesimi a 1,50€ l'ora, allora io in città non ci vado più, oppure parcheggio in periferia e me la faccio a piedi, che mi fa pure bene. Ad un certo punto, se vorranno i miei soldi dovranno abbassare i prezzi. Teniamoci i soldi in tasca, che tanto l'inflazione è pari allo zero.

Anche se è la più conveniente, la maggior parte delle persone non attuerà questa strategia perché il richiamo al consumismo è troppo forte e la televisione un mezzo di persuasione senza precedenti, per questo motivo il mercato tornerà a crescere, ma anche in quella fase noi non spenderemo un centesimo. In questo modo, se mediamente le persone diventeranno più povere, chi avrà fatto economia sarà doppiamente più ricco, e quindi pronto ad affrontare al meglio la prossima crisi economica.
Poi sapremo come investire tutti questi risparmi, cioè esattamente come fanno i ricchi, ma di questo ne parleremo tra una quindicina d'anni almeno. E' un percorso lungo, lo so, che richiede tempo, impegno e costanza, e forse noi non arriveremo nemmeno a completare, ma è l'unica strada giusta da seguire, e a questo dobbiamo essere educati e (a nostra volta) educare i nostri figli.


Conclusioni La crisi economica italiana viene sfruttata da ricchi e potenti per spremente al massimo la povera gente e sottometterla sempre di più attraverso un meccanismo ben preciso, calcolato ed atteso, che si verifica in modo ciclico. Ad ogni chiusura di ciclo i poveri sono sempre più poveri ed i ricchi sempre più ricchi.
La cultura è l'unica strada che ci può salvare da tutto questo, oggi, grazie ad internet la conoscenza e le informazioni possono circolare libere e non siamo più costretti ad annegare nell'ignoranza ed essere manovrati come un gregge di pecore. Adottiamo uno stile di vita sobrio, sempre, viviamo con poco e non facciamoci portavoce di concetti falsi e che non comprendiamo come “Crescita”, “PIL” o “Spread”, sono solo fesserie che non contano niente, quello che conta è staccarsi da questo sistema il più possibile e lasciare questa gente nel proprio brodo, perché loro vivono e si arricchiscono sulla nostra ignoranza, e mentre noi ci suicidiamo perché abbiamo perso tutto, loro banchettano e sprecano come hanno sempre fatto.
Se saremo disciplinanti e continueremo a vivere in modo sobrio, non potranno più approfittarsi di noi, e quando arriverà quel momento, finalmente vedremo concretizzarsi la giustizia sociale che tutti auspichiamo.

 



 


Facciamo due conti?

Uno Studio di “Solo Affitti”, in collaborazione con la società di studi economici “Nomisma” ha dimostrato come nel 2013 acquistare per affittare ha reso il 5% annuo sull'investimento fatto. Se si acquistano case per il valore di 500.000 euro e le si affittano per 10 anni, si guadagnano 25.000 euro l'anno. Poi, dopo 10 anni si rivende ad un prezzo che (consideriamo la media italiana 2012-2013) sarà almeno del 10% superiore al prezzo d'acquisto, guadagnando altri 50.000 euro. La somma fa 300.000 euro, che per correttezza dimezziamo viste le tasse e le spese, considerando un netto di 150.000 euro.
Questi soldi sono stati guadagnati senza fare nulla, Una Rendita Passiva a tutti gli effetti, che ha sfruttato solamente la crisi, e ho preso come esempio il mercato immobiliare, ma avrei potuto fare lo stesso ragionamento sul gioco d'azzardo (+5% nel 2013 solo in Italia). 
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Lo abbiamo già sentito dire: la crisi economica italiana è un'opportunità che si può sfruttare per arricchirsi, ma credo che questa frase abbia convinto pochi, anche perché le vittime questa volta sono state veramente tante, e quando non ci sono i soldi, come facciamo a farli aumentare?
Chi si arricchisce, in queste situazioni, sono naturalmente i ricchi, ma anche noi, nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa per migliorare la nostra situazione e fondare le basi per affrontare al meglio la prossima crisi, perché, forse qualcuno ancora non lo sa, ma la crisi è un evento ciclico, parte integrante del sistema economico, previsto, dato per scontato e da alcuni addirittura atteso.
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Lo abbiamo già sentito dire: la crisi economica italiana è un'opportunità che si può sfruttare per arricchirsi, ma credo che questa frase abbia convinto pochi, anche perché le vittime questa volta sono state veramente tante, e quando non ci sono i soldi, come facciamo a farli aumentare?
Chi si arricchisce, in queste situazioni, sono naturalmente i ricchi, ma anche noi, nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa per migliorare la nostra situazione e fondare le basi per affrontare al meglio la prossima crisi, perché, forse qualcuno ancora non lo sa, ma la crisi è un evento ciclico, parte integrante del sistema economico, previsto, dato per scontato e da alcuni addirittura atteso.

Prima di tutto

Qual è il motivo per cui ritengo importante parlare di questo argomento in un blog che tratta temi come la possibilità di cambiare vita, smettere di lavorare e vivere felici? Il motivo è molto semplice: quello che sta accadendo in Italia è un downshifting forzato per centinaia di migliaia di persone, che da un giorno all'altro hanno perso il lavoro, hanno visto i loro figli impossibilitati a trovare un impiego e diventare uomini e hanno quindi dovuto rivedere buona parte delle proprie aspettative future.
Avevano detto che ci sarebbe stato lavoro per tutti, che se ci fossimo tutti impegnati avremmo raggiunto un benessere mai visto prima e invece eccoci qui, poveri e pieni di preoccupazioni.
Volenti o nolenti ci siamo dovuti dare una ridimensionata e anche chi ha sempre spalleggiato la corsa alla crescita, al successo e al denaro, è rimasto con un pugno di mosche, dovendosi arrendere alla dimostrazione concreta di quelle teorie che hanno sempre spiegato come questo modello di società prima o poi ci mette tutti alle corde.
Allora cosa facciamo adesso? 
Prima di tutto dobbiamo assimilare un concetto molto importante: la crisi economica italiana è normale parte del sistema, non è un'anomalia, è matematico che avverrà ed è attesa. E' matematico poi che in un lasso di tempo più o meno lungo le cose tenderanno a migliorare, ma non a migliorare rispetto al momento precedente la crisi, ma alla situazione disastrosa che stiamo vivendo ora. Il concetto chiave è però che da ogni ciclo di crisi il popolo ne esce sempre un po' più povero e i potenti un po' più ricchi, pertanto nel tempo le cose (per noi) andranno sempre peggio.
Tutto questo è dimostrato da un grafico interattivo recentemente prodotto dal sito History Shots che ha messo su carta tutte le crisi intercorse dal 1810 al 2010, basandosi sui dati presenti nel libro “This Time Is Different: Eight Centuries of Financial Folly” di Carmen M. Reinhart e Kenneth S. Rogoff.

Ne riporto un'immagine, poi spiego cosa ci interessa notare.
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economica italiana è un'opportunità che si può sfruttare per arricchirsi, ma credo che questa frase abbia convinto pochi, anche perché le vittime questa volta sono state veramente tante, e quando non ci sono i soldi, come facciamo a farli aumentare?
Chi si arricchisce, in queste situazioni, sono naturalmente i ricchi, ma anche noi, nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa per migliorare la nostra situazione e fondare le basi per affrontare al meglio la prossima crisi, perché, forse qualcuno ancora non lo sa, ma la crisi è un evento ciclico, parte integrante del sistema economico, previsto, dato per scontato e da alcuni addirittura atteso.
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economica italiana è un'opportunità che si può sfruttare per arricchirsi, ma credo che questa frase abbia convinto pochi, anche perché le vittime questa volta sono state veramente tante, e quando non ci sono i soldi, come facciamo a farli aumentare?
Chi si arricchisce, in queste situazioni, sono naturalmente i ricchi, ma anche noi, nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa per migliorare la nostra situazione e fondare le basi per affrontare al meglio la prossima crisi, perché, forse qualcuno ancora non lo sa, ma la crisi è un evento ciclico, parte integrante del sistema economico, previsto, dato per scontato e da alcuni addirittura atteso.
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economica italiana è un'opportunità che si può sfruttare per arricchirsi, ma credo che questa frase abbia convinto pochi, anche perché le vittime questa volta sono state veramente tante, e quando non ci sono i soldi, come facciamo a farli aumentare?
Chi si arricchisce, in queste situazioni, sono naturalmente i ricchi, ma anche noi, nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa per migliorare la nostra situazione e fondare le basi per affrontare al meglio la prossima crisi, perché, forse qualcuno ancora non lo sa, ma la crisi è un evento ciclico, parte integrante del sistema economico, previsto, dato per scontato e da alcuni addirittura atteso.
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Chi si arricchisce, in queste situazioni, sono naturalmente i ricchi, ma anche noi, nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa per migliorare la nostra situazione e fondare le basi per affrontare al meglio la prossima crisi, perché, forse qualcuno ancora non lo sa, ma la crisi è un evento ciclico, parte integrante del sistema economico, previsto, dato per scontato e da alcuni addirittura atteso.
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Chi si arricchisce, in queste situazioni, sono naturalmente i ricchi, ma anche noi, nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa per migliorare la nostra situazione e fondare le basi per affrontare al meglio la prossima crisi, perché, forse qualcuno ancora non lo sa, ma la crisi è un evento ciclico, parte integrante del sistema economico, previsto, dato per scontato e da alcuni addirittura atteso.

Prima di tutto

Qual è il motivo per cui ritengo importante parlare di questo argomento in un blog che tratta temi come la possibilità di cambiare vita, smettere di lavorare e vivere felici? Il motivo è molto semplice: quello che sta accadendo in Italia è un downshifting forzato per centinaia di migliaia di persone, che da un giorno all'altro hanno perso il lavoro, hanno visto i loro figli impossibilitati a trovare un impiego e diventare uomini e hanno quindi dovuto rivedere buona parte delle proprie aspettative future.
Avevano detto che ci sarebbe stato lavoro per tutti, che se ci fossimo tutti impegnati avremmo raggiunto un benessere mai visto prima e invece eccoci qui, poveri e pieni di preoccupazioni.
Volenti o nolenti ci siamo dovuti dare una ridimensionata e anche chi ha sempre spalleggiato la corsa alla crescita, al successo e al denaro, è rimasto con un pugno di mosche, dovendosi arrendere alla dimostrazione concreta di quelle teorie che hanno sempre spiegato come questo modello di società prima o poi ci mette tutti alle corde.
Allora cosa facciamo adesso? 
Prima di tutto dobbiamo assimilare un concetto molto importante: la crisi economica italiana è normale parte del sistema, non è un'anomalia, è matematico che avverrà ed è attesa. E' matematico poi che in un lasso di tempo più o meno lungo le cose tenderanno a migliorare, ma non a migliorare rispetto al momento precedente la crisi, ma alla situazione disastrosa che stiamo vivendo ora. Il concetto chiave è però che da ogni ciclo di crisi il popolo ne esce sempre un po' più povero e i potenti un po' più ricchi, pertanto nel tempo le cose (per noi) andranno sempre peggio.
Tutto questo è dimostrato da un grafico interattivo recentemente prodotto dal sito History Shots che ha messo su carta tutte le crisi intercorse dal 1810 al 2010, basandosi sui dati presenti nel libro “This Time Is Different: Eight Centuries of Financial Folly” di Carmen M. Reinhart e Kenneth S. Rogoff.

Ne riporto un'immagine, poi spiego cosa ci interessa notare.
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