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martedì 19 agosto 2014

Polizze vita, l’ultima moda nella pianificazione successoria

Tra gli strumenti più utilizzati per garantire al meglio il passaggio tra generazioni della ricchezza ci sono le polizze assicurative. Benetti (Credem) spiega a PF i pro e i contro di questi strumenti.
All’interno del contesto più ampio del passaggio generazionale della ricchezza, tra gli strumenti di maggior utilizzo per garantire al meglio il passaggio tra generazioni del denaro ci sono le polizze di assicurazione.

Perché è quali sono i pro e i contro di questi strumenti?
Sul tema, ProfessioneFinanza ha intervistato Matteo Benetti, responsabile private banking del Credem, il quale spiega che le polizze vita “sono particolarmente utilizzate poiché, per quanto riguarda la trasmissione del denaro, occorre sicuramente una strategia di pianificazione focalizzata innanzitutto sulla protezione del medesimo. 
In tal senso le polizze di assicurazione costituiscono degli strumenti di tutela e segregazione patrimoniale che per le loro caratteristiche e per l’ampia gamma di offerta risultano essere particolarmente adatti”.

Sempre nell'ambito della pianificazione successoria quali sono i tratti distintivi rispetto ad altri strumenti legati al tema del passaggio generazionale? Pro e contro.
Attraverso la sottoscrizione delle polizze assicurative si hanno vantaggi come la flessibilità nella scelta dei beneficiari e delle modalità di riscatto, l’ottimizzazione nel trasferimento generazionale e nella pianificazione successoria, nonché la regolamentazione fiscale che prevede l’esclusione delle somme dall’imposta di successione. Tale agevolazione è particolarmente importante per patrimoni consistenti e in tutti i casi in cui gli eredi non sono il coniuge, i figli o i genitori. In particolare, la tassazione sui rendimenti si applica alla differenza tra quanto si è versato in un prodotto assicurativo e quanto viene pagato dalla compagnia. Perciò i rendimenti maturati anno dopo anno sono tassati al momento in cui vengono effettivamente pagati e, per tutta la durata del prodotto assicurativo, la quota che dovrebbe essere versata al fisco rimane investita e contribuisce a produrre rendimenti. Inoltre è esente da Irpef, quindi l’intero capitale maturato è pagato ai beneficiari caso morte senza che sia trattenuta l’imposta del 26% sui rendimenti finanziari.

Ci sono dei vantaggi o degli svantaggi rispetto al trust?
Sempre ragionando in modo più ampio, comprendendo in generale una situazione di passaggio generazionale, sia esso di un’impresa o di un capitale, è necessario valutare il contesto psicologico e i profili emozionali, i vincoli e le limitazioni posti dal diritto successorio, gli strumenti offerti dalla disciplina societaria e la variabile fiscale. I principali strumenti per gestire un passaggio generazionale sono il patto di famiglia, le holding di famiglia, il trust, il mandato fiduciario. Risulta chiaro che non vi possa essere una soluzione univoca, ma ciascuna situazione è da analizzare singolarmente, al fine di predisporre per ogni singolo caso un vestito su misura, con l’ausilio di tecnici esperti della materia. Con i trust ci si spossessa delle quote affidandole ad un terzo che solo successivamente, in base a determinate condizioni, le cede agli eredi designati. Il trust ha il vantaggio di conferire altri beni oltre la liquidità e il trasferimento dei beni stessi può essere dilazionato nel tempo. Ha lo svantaggio che il disponente una volta conferiti i beni se ne priva per sempre irrevocabilmente e nel trasferimento dei beni si pagano le imposte di donazione. Per quanto riguarda la polizza vita, invece, essa consente al contraente di rimanere titolare dei beni fino alla morte, effettuare prelievi e conferimenti durante la sua durata, cambiarne il beneficiario in qualunque momento ed essere esente dalla tassa di successione.
 Lei punterebbe sulle polizze vita oppure su altri strumenti ai fini della pianificazione successoria? In caso di altri strumenti, quali e perché?
Per quanto riguarda la liquidità sicuramente consiglierei le polizze vita per i benefici già citati.
Per gli altri beni, nel caso di un’azienda sicuramente il patto di famiglia che consente il passaggio agli eredi in esenzione fiscale. Negli altri casi vi sono strumenti che possono aiutare al meglio il passaggio in maniera protettiva strutturando operazioni adeguate.
 Ci sono dei limiti per cui non può essere usata la polizza?
La polizza assicurativa non può essere utilizzata per escludere legittimari dall'asse ereditario. Inoltre in Italia le polizze possono essere utilizzate solo per il passaggio di denaro, per altri tipi di asset bisogna utilizzare un veicolo estero in regime di libera prestazione di servizi.

Fonte: ProfessioneFinanza

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