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lunedì 27 maggio 2013

Pensioni, le modifiche per risolvere tema esodati

Il problema degli esodati è molto complesso e la sua soluzione probabilmente richiederà di muoversi su strade sconosciute. Ma il nuovo Governo starebbe studiando un nuovo meccanismo di pensioni flessibili per permettere un turn over generazionale tra lavoratori anziani e giovani in cerca di occupazione, permettendo un inserimento più veloce nel mercato.
Questa in sostanza la direzione nella quale si vorrebbe procedere modificare il sistema previdenziale come attualmente è concepito, dopo l'entrata in vigore della riforma Fornero all'inizio di quest anno. In particolare, il neo eletto ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, apre a modifiche sulle pensioni e suggerisce di diminuire gli attuali requisiti per la pensione anticipata o accordare l'uscita in cambio del calcolo dell'assegno con il sistema totalmente contributivo, che in caso di un'uscita anticipata, procurerebbe penalizzazioni per il lavoratore. Il nuovo Ministro avrebbe allo studio una modifica all'età in cui entrare in pensione cioè con 35 anni di contributi e ad un età di 62 anni. Nonostante una penalizzazione economica che ne deriverebbe, in questo modo il problema esodati si ridimensionerebbe. Il sistema pensionistico più morbido così indicato aiuterebbe anche il ricambio generazionale tra lavoratori anziani prossimi alla pensione e giovani in cerca di occupazione stabile. Anche in questo caso, però, come accade già ora, chi lascia prima sarà soggetto a penalizzazione: andando, infatti, in pensione prima dei 62 anni si perde l'1% della pensione per ogni anno di anticipo e del 2% per ogni anno ulteriore rispetto ai primi due. Ma l'obiettivo principale del ministro del Lavoro Giovannini è quello di diminuire la disoccupazione giovanile di otto punti percentuali portandola al 30% dai livelli record attuali. L'unica strada per ottenere questo risultato, è quello di modificare il sistema delle pensioni.
Fonte: ProfessioneFinanza

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