Quasi tutti i comuni d'Italia hanno rispettato la scadenza prevista per le delibere di approvazione
di aliquote e detrazioni per la Tasi 2014:
al 10 settembre dei complessivi
8.057 comuni, ben 7.405 avevano effettuato
l'inserimento delle delibere nel portale del federalismo fiscale,
cioè il 92%-
Pertanto solamente in poco più di 600 comuni,
l’8%, sarà applicata l’aliquota base dell’1 per
mille.
Le delibere sono state ufficializzate e
approvate dal Ministero dell'Economia e delle Finanze
principalmente nei mesi estivi, visto che a maggio 2014 i comuni che
avevano delibarato erano poco meno di 2.000 (esattamente
1.913), con una particolare accelerazione negli ultimi giorni a
ridosso della scadenza, per scongiurare il rischio di
vedersi applicata l’aliquota base e perdere un gettito
importante nelle casse comunali.
A fare il punto della situazione è
Agefis, l'associazione dei geometri fiscalisti, che già
da maggio, in vista della prima scadenza, aveva redatto un documento
destinato sia ai professionisti che ai contribuenti. Oggi il
documento è stato aggiornato con tutti i comuni che hanno
deliberato, suddivisi per regione e quindi per provincia di
appartenenza, con il link diretto alla delibera di riferimento
di ogni comune, l’indicazione del tributo a cui si riferisce (Tasi,
Tari o Imu),
il codice catastale e le date di delibera e pubblicazione sul sito
del Mef.
“La strada della Tasi sembra essere
stata, fin da subito, in salita”, commenta Mirco Mion,
presidente Agefis. “Le difficoltà dei comuni a deliberare in tempo
per la prima scadenza di maggio e la generale poca chiarezza intorno
a questa imposta hanno, infatti, esasperato i contribuenti, che
spesso hanno avuto, ed ancora hanno, difficoltà a comprendere
quanto, come e quando pagare”.
Difficoltà a parte, la ricapitolazione
delle delibere permette di trarre qualche conclusione di interesse. A
livello geografico emerge che al nord, su 4.515 comuni, hanno
deliberato in 4.230 (il 94%), un dato in linea con il centro,
a cui mancano ancora 79 comuni su 1.363 (il 6%). Più alta la
percentuale dei comuni che non hanno deliberato al sud, dove
mancano all'appallo 288 comuni (13%). Decisamente positivo il quadro
dei capoluoghi di provincia: solo in due comuni su 110 non ci
sono state le delibere, ovvero Crotone ed Enna.
Agefis ha poi riassunto le linee
generali sui termini per i pagamenti, che non tengono conto di
eventuali indicazioni diverse da parte dei singoli comuni, che hanno
libertà di scelta anche sulle scadenze:
- se il comune non ha deliberato entro il 10 settembre il versamento va fatto in un'unica soluzione entro il 16 dicembre;
- se il comune ha deliberato entro il 10 settembre, il versamento dell'acconto va effettuato entro il 16 ottobre e del saldo entro il 16 dicembre;
- se il comune aveva già deliberato prima del 31 maggio, il versamento dell'acconto risulta già effettuato, mentre il pagamento del saldo va fatto entro il 16 dicembre.
Il documento riassuntivo Agefis è
disponibile a questo link.
Fonte: Geometra.info
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