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domenica 17 novembre 2013

Tobin Tax, quello che gli investitori devono sapere

Il lavoro sull'attuazione della cd Tobin Tax, ha richiesto un complesso lavoro tra istituzioni e operatori di mercato, dal quale è risultato un allungamento delle tempistiche di attuazione della stessa normativa.
Il nocciolo della questione era quali strumenti finanziari inserire nel conteggio della tassa. In precedenza, il Parlamento UE, aveva dato il benestare all'introduzione della Tobin Tax, nonostante le opposizioni di Italia e Spagna. Rispetto alla proposta della commissione, sono state fissate delle quote più basse in via provvisoria: fino al 1° gennaio 2017 si applicherà un'aliquota dello 0,05% per azioni e titoli di Stato, e dello 0,005% per i derivati. Poi a partire dal medesimo anno scatterà l'adeguamento delle aliquote allo 0,1% (per azioni e titoli di Stato) e allo 0,01% (per i derivati), come da proposta originaria. "Il Parlamento resta comunque coerente nel difendere una tassa con un ampio campo di applicazione che copre azioni, bond e derivati", ha detto in una nota Anni Podimata, l'eurodeputata responsabile del dossier per il gruppo socialdemocratico. Le operazione dei fondi pensione europei, fino alla stessa data, verrebbero agevolate consentendo di pagare lo stesso tasso dello 0,05% anche sui negoziati per i titoli azionari, mentre l'imposta per le operazioni sui derivati sarebbe della 0,005% (5 centesimi ogni mille euro di transazione) In Italia la versione definitiva licenziate da Saccomanni è il frutto di ulteriori confronti e ha l'obiettivo di specificare alcuni aspetti che potevano ancora destare dubbi, vista la particolare complessità dell'imposta, che ha pochi precedenti relativi solo alla tassazione delle azioni (come nel caso dell'imposta francese), mentre costituisce un unicum per la tassazione dei derivati.
Fonte: ProfessioneFinanza

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