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lunedì 29 luglio 2013

Pressione fiscale al 54% e sommerso a 272 miliardi

Confcommercio ha organizzato a Roma un convegno sui temi del fisco e dell'economia sommersa, i cui contenuti sono stati presentati in una dettagliata documentazione. In sintesi, sembrerebbe che l'Italia si sia aggiudicata il poco invidiabile primato mondiale di una pressione fiscale effettiva del 54%, roba da Guiness dei Primati.
Nel contempo il sommerso economico nel 2013 sarebbe stato stimato a 272 miliardi di euro, circa il 17.4% di un Pil presunto di 1,563.22 miliardi di euro.
«La cifra del sommerso si confronta con l'11.9% del Messico, il 9.5% della Spagna e addirittura lo 0.3% in Norvegia e 0.7% in Olanda.»
Considerazioni
Esiste una correlazione positiva molto significativa tra il sommerso e la pressione fiscale, tale da indurre a ritenere che quest'ultima stimoli potentemente la produttività non denunciata. La posta vale la candela. In primo luogo, ci rifiutiamo di credere che un sommerso del genere sia imputabile al fatto che gli italiani abbiano consumato 272 miliardi di tazzine di caffè senza riceverne lo scontrino fiscale. Sarebbe l'ora che la si piantasse di vessare un miserabile barista od un fioraio che fanno salti mortali per far quadrare il pranzo con la cena. Certo, é ben più facile e salubre andare a caccia di scontrini non emessi piuttosto che andare a contestare a don Feffé un'evasione miliardaria: don Feffè é un bilioso terribilmente vendicativo e di agenti del fisco ne ha riempito centinaia di piloni. Quindi: tartassare i miserrimi ed essere untuosamente ossequienti con i potenti. Chi mai sano di mente andrebbe a fare un'ispezione come si deve a Monte Paschi Siena oppure in Banca Carige, allodii ereditari del Partito Democratico? Chiariamoci anche su di un altro punto importante. 272 miliardi, il 17.4% del Pil, non sono un briciolotto: se il personale del fisco italiano non riesce a recuperarli lo si licenzi in blocco perché incapace o corrotto. In ogni caso perfettamente inutile e mantenuto dal sangue dei Contribuenti. Ma avete un'idea di quanto ci costa mantenere centomila Guardie di Finanza? Per recuperare qualche scontrino fiscale? Ma siamo pazzi? In secondo luogo, sarebbe da ripensare profondamente a questo fenomeno, senza orpelli ideologici. Se non altro il Processo di Norimberga ci ha ricordato che nessuno é tenuto ad obbedire a delle leggi che non seguano almeno i più elementari canoni metagiuridici, quali il non ammazzare ed il non rubare. Uso il termine "meta-giuridico" per non urtare alcuno denominandoli etica o morale. Orbene: se uno stato si dota di una legislazione che uccide le imprese ed impedisce alla persona umana di esercitare la sua libertà economica, questa persona umana ha il sacrosanto diritto di non seguire od eludere quanto imposto dal corpo giuridico. Non solo: é un suo preciso dovere lavorare nel sommerso. Non è solo una legittima difesa. Chi operasse in questo modo genererebbe od almeno conserverebbe ricchezza, necessaria per investimenti produttivi. Spieghiamoci meglio. Quanti durante l'ultima guerra avessero portato all'estero i propri denari avrebbero violato le leggi del tempo, che proibivano un tale operato. Ma a guerra finita, facendo rientrare in Patria capitali conservati in valuta sana supportarono i mezzi per la ricostruzione, cosa altamente meritoria ma successiva alla preservazione dallo scialo. Criminali durante la guerra, eroi nel dopoguerra. Ma un'azione umana non può essere simultaneamente buona e cattiva. Facciamo bene attenzione: una cosa é il giudizio etico e morale, un'altra, totalmente differente, é il giudizio legale. Raramente il legale è anche giusto. A riprova. Durante la guerra in Europa assassinare un ebreo costituiva titolo di merito, ma dopo la guerra tale azione venne ricompensata con la forca e, diciamolo pure a piena voce, a piena ragione. Concludendo, vi sono molti e validi motivi per ritenere l'attuale legislazione fiscale disetica e profondamente ingiusta, e sotto questa luce si dovrebbe considerare almeno una buona parte del sommerso.
Ma siamo poi così sicuri che tra 5 anni gli attuali agenti del fisco non saranno finiti con le scarpe al sole? Era la domanda che mio Padre rivolgeva ai fascisti durante la guerra, e tutti sanno come andò a finire.
ASCA. 2013-07-25. Fisco: Confcommercio, sommerso al 17,4% del Pil, sottratti 272 mld. (ASCA) - Roma, 25 lug - Il sommerso economico in Italia nel 2013 e' pari al 17,4% del Pil e la cifra dell'imponibile sottratto al fisco ammonta a 272 miliardi. Sono le stime fornite dall'Ufficio di Confcommercio elaborate sulla base dei dati Istat. La cifra del sommerso si confronta con l'11,9% del Messico, il 9,5% della Spagna e addirittura lo 0,3% in Norvegia e 0,7% in Olanda. fch/sam/ ASCA. 2013-07-25. Fisco: Confcommercio, pressione effettiva al 54% nel 2013, top mondiale. (ASCA) - Roma, 25 lug -
La pressione fiscale effettiva in Italia nel 2013 e' del 54%, la piu' alta tra le economie mondiali avanzate. Sono i dati forniti dall'ufficio studi di Confcommercio che considera il gettito osservato in percentuale del Pil emerso. Secondo le stime dela Commissione Ue, la pressione fiscale apparente nel nostro paese quest'anno si attestera' al 44,6%. Quest'ultimo dato, ha spiegato Mariano Bella, direttore dell'ufficio studi di Confcommercio, e' "una stima prudenziale che comprende Imu e Tares ma non gli eventuali incrementi Iva e gli addizionali Irpef".
Fonte: RischioCalcolato

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