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mercoledì 5 giugno 2013

Verso la bancarotta: seriamente, ma L’Italia arriverà a mangiare il panettone senza un crack?

Gli ultimi dati “reali” e numerici che sono appena arrivati sullo stato dell’economia italiana e sulla finanza pubblica dovrebbero porre serissimi interrogativi sulla tenuta del sistema Italia già nei prossimi mesi.
Capisco che per quanto sia facile individuare una traiettoria e l’esito finale (la bancarotta) rimane difficilissimo prevedere il “quando”.
In larga parte, le difficoltà sul “quando” sono dovute al fatto che ogni bancarotta è sempre un evento politico. Guidato si da condizioni economiche ma alla fine deciso dalla classe dirigente che in un certo momento ha il potere (e dunque non è detto che a decidere il quando sia la politica dello Stato in bancarotta, potrebbe essere la politica dell’Europa o della Germania nel nostro caso).
Ad ogni modo, da qualche mese ho cominciato a smettermi di chiedermi “quando”, e ho cominciato a chiedermi “in che modo faremo ad arrivare al prossimo trimestre”.
Le ultime dalla “realtà” sono oltre le mie più brutte aspettative, vi elenco i primi dati del mese di maggio
1- Il Consumo di Gas Naturale, nonostante freddo insolito si è letteralmente sfracellato a Maggio
da Mondo Elettrico
Francamente mi sarei aspettato un consumo di gas nello scorso mese di maggio ben superiore a quello avuto nello stesso mese dell’anno precedente, soprattutto pensando alla temperatura che è stata ben sotto le medie annuali. Invece no non soltanto è stato più basso il consumo ma lo è stato anche di gran lunga. Il più basso dal 2006, anno in cui siamo partiti per una regolare controllo dei consumi mensili. In più c’è una sorpresa, che rileviamo solo dopo avere realizzato uno dei nostri grafici. Lo vedremo da ultimo.
I dati forniti dalla Snam sono questi. A maggio si sono consumati 3.644.50 milioni di metri cubi di gas che confrontati con i 4.265 dello stesso mese dell’anno scorso fissano la caduta a circa un 15%. Questo è il grafico degli ultimi 8 anni.





Qui proponiamo il grafico degli ultimi 3 anni. 
 
2- le immatricolazioni auto si sono ancora una volta e per il 36esimo mese consecutivo disintegrate.
da Unrae
Con le 136.129 auto immatricolate in maggio il mercato registra il suo 36° calo consecutivo e perde, secondo quanto comunicato oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’8% rispetto alle 147.942 unità di un anno fa.
In particolare, si rileva il calo importante dei privati che scendono al 59,3% del totale, la quota più bassa di sempre. Nel cumulato dei 5 mesi le 608.579 auto vendute rappresentano una flessione dell’11,3% sulle 686.095 dello stesso periodo 2012…..
3- il fabbisogno dello Stato a maggio è salito ad 8mld (da 4mld) e è iniziato il calo delle entrate fiscali per mancanza di reddito e consumi (e l’IMU ancora non è contata…):
in questo post avevamo annunciato le campane a morto per lo Stato Italiano, o meglio il segnale inequivocabile di apertura dell’ultimo terribile tratto di starda che ci condurrà verso la bancarotta ovvero l’incapacità dello Stato di ottenere nuove entrate fiscali da singoli cittadini e imprese. Avevamo infatti fatto notare che:
Ma lo Stato a marzo 2013 ha ottenuto dai suoi sudditi 26.043 mld di Euro ovvero circa 180mln in meno rispetto a Marzo 2012 (26.237). E il trend è destinato a continuare.
Da oggi per quanto lo Stato Italiano tenti di fare con la  repressione fiscale ,esso otterrà solamente un calo delle entrate dovuto ad una diminuzione dei redditi prodotti, una diminuzione dei consumi e all’esplosione del mercato nero. 
Non che lo Stato non ci provi, la pressione fiscale aumenta continuamente ma:
·         redditi e consumi crollano ad un ritmo maggiore della pressione fiscale
·         i patrimoni si assottigliano o fuggono
·         aumenta a dismisura l’evasione fiscale e il mercato nero per “necessità” cioè per sopravvivere…
E dulcis in fundo, l’Indesit, storica industria multinazionale italiana ha deciso di “ristrutturare”, ovvero portare via le balle dall’Italia:
dal Grand Bluff:
Indesit ha appena presentato il piano di razionalizzazione per l’Italia (certo che con le parole si fanno miracoli…)
Eccola qui la razionalizzazione…;-)
Indesit ha deciso di licenziare quasi 1 dipendente su 3 della sua forza lavoro in Italia,
per orientarsi maggiormente vero altri lidi più competitivi, produttivi ed efficienti come la Polonia e la Turchia…
(come biasimarli con la ns. produttività in stile Sahara e le nostre tasse in stile Norvegia in cambio di servizi da Uganda…)
Vi ricordo altresì che l’azienda è in mano all’italianissima famiglia Merloni e non ad un mix di azionisti globalizzati… 

Riassetto per 1.425 lavoratori Indesit, sindacati sul piede di guerra
Il gruppo di Fabriano ha presentato ai sindacati il piano di razionalizzazione degli stabilimenti italiani che saranno adibiti alla produzione di [...]

In effetti il termine razionalizzazione ha un senso assolutamente compiuto nella sua etimologia: in questo CESSO d’Italia è assolutamente RAZIONALE andarsene via il prima possibile sia a livello d’impresa che a livello personale…
Ora… seriamente, tutto andrà bene madama la marchesa?
Fonte: RischioCalcolato

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