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lunedì 24 giugno 2013

Pressione fiscale al 53%. Ogni giorno chiudono 134 esercizi

Impennata fino al 53% della pressione fiscale in Italia. Lo rivela Luigi Gianpaolino, presidente della Corte dei Conti, in un'audizione sull'evasione fiscale con le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera.
Lo stesso Gianpaolino rimarca l'assoluta necessità, in un simile contesto, di combattere l'evasione fiscale, che «continua ad essere per il nostro Paese un problema molto grave, tra le cause delle difficoltà del sistema produttivo, dell'elevato costo del lavoro, dello squilibrio dei conti pubblici, del malessere sociale esistente». D'altra parte, sottolinea il ministro Flavio Zanonato all'assemblea dei Confesercenti, «alleggerire la pressione fiscale, che è a livelli insostenibili per chi paga le tasse fino all'ultimo centesimo» è un'operazione assolutamente necessarie, proprio a partire dall'Imu e dall'Iva. L'imposta sugli immobili, che costituiscono un «elemento fondamentale e imprescindibile dell'attività di impresa», dovrebbe essere rivista entro settembre. Per quanto riguarda l'Iva, Zanonato assicura che il Governo sta facendo quanto possibile per evitarne l'incremento; indispensabile, a questo proposito, «individuare una terapia concreta per impedire una spirale che mette a rischio la coesione del tessuto sociale». Caldeggiate, secondo il ministro, anche misure per abbattere i costi della moneta elettronica e «rendere più convenienti le transazioni economiche», al fine di beneficiare le imprese più piccole e i negozi. Stando ad una stima di Confesercenti, infatti, chiudono ogni giorno 5 fruttivendoli, 4 macellerie, 43 ristoranti, 42 negozi di abbigliamento, 40 pubblici esercizi, per un totale di 134 chiusure al dì. Si tratta di «un'ecatombe» secondo il presidente Marco Venturi, che ribadisce: «no all'aumento dell'Iva e no alla Tares».
Fonte: ProfessioneFinanza

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