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sabato 30 marzo 2013

Correlazione tra aumento del debito pubblico in Italia e spread

Per valutare il futuro andamento dello spread tra i Titoli di stato italiani e quelli tedeschi, bisognerà tenere conto dell’ingente indebitamento dell’Italia. Gli investitori pretendono un premio sempre maggiore. La BCE, ha redatto un rapporto dal quale si evince che la crescita continua e incessante del debito pubblico italiano, impatta in maniera considerevole sulla crescita del differenziale tra Bund e Btp 
Il valore del debito pubblico, che ha già oltrepassato quota 2.000 miliardi di euro alla fine del 2012, è l’elemento-chiave nello sviluppo dello spread Btp-Bund. Sembra che ad ogni punto di incremento del nostro debito, si produca un parallelo ampliamento del differenziale tra i tassi italiani e quelli tedeschi. Tuttavia, può essere comprensibile il fatto che gli investitori chiedano un maggior premio per il rischio al crescere del debito pubblico.
Se il debito aumenta, vuol dire che il paese ha difficoltà e tenere in ordine i conti pubblici. La situazione chiaramente peggiora se anche altri indicatori macroeconomici navigano nella stessa direzione, in particolare il tasso di crescita del pil e il livello dell’occupazione e dei consumi. Negli ultimi anni, prima che scoppiasse la crisi finanziaria dell’area euro, gli investitori non avevano dato grande importanza allo stato di salute delle finanze pubbliche italiane.
Uno studio firmato Antonello D’Agostino e Michael Ehrmann, appena pubblicato dalla Bce, dal titolo “The pricing of G7 sovereign bond spreads the times, they are a-changin”, analizza le principali determinati degli spread sui titoli sovrani dei paesi del G7. Dallo studio emerge che tra le variabili-chiave analizzate (liquidità, debito, pil, bilancia commerciale, condizioni di mercato, inflazione attesa) è il debito pubblico a incidere magggiormente sull’andamento dello spread Btp-Bund. Gli studiosi evidenziano che ad ogni aumento del 10% del debito pubblico corrisponde un ampliamento dello spread di 100 punti base.
Per capire il diverso peso tra il debito e le altre variabili, bisogna pensare che dallo studio si evince ad esempio che una variazione del fattore liquidità (cioè la quantità di titoli in circolazione) genera un aumento di 30 punti base, mentre l’aumento del sentiment di avversione al rischio (misurato con l’indice Vix) una crescita dello spread di 45 punti base. Dallo studio emerge anche che il valore “corretto” dello spread Btp-Bund si aggira intorno a 200 punti base, una cifra simile a quella indicata da Bankitalia in un’analisi risalente a settembre scorso.

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